di Giancarlo Marchese
Dialogo con Giancarlo Marchese
L’ospite
“colui che accoglie ed è accolto”
Nelle opere di Gianfreda è chiara la ricerca sul valore semantico dei materiali al quale si aggiunge quello della forma.
L’accostamento dei ferro al marmo verde scuro alternando strisce di ferro coese ed attive che poggiano sulla pietra, quasi a scandire la supremazia e la tensione di un materiale forte, il quale diviene simbolico e quindi significante.
Il ferro è un materiale formato da una cristallizzazione di molecole che si presta ad essere piegato e forgiato; pesante ed in trasformazione.
Il marmo verde, diversamente, ricorda all’autore le chiese Romaniche Pisane; esso è un materiale amorfo, frutto della sedimentazione geologica.
Un materiale carico di storia e di umori, che è un accumulo di cose che si sono cementificate che fanno trasparire la loro terrestre esistenza ed età. In esso si legge la storia dei Pianeta.
Da questo dualismo tra materiali non omogenei si scatena una dialettica formale ove le parti metalliche in ferro “morsano” e legano saldamente le pietre naturali caricando il discorso di molte valenze simboliche ed emozionali.
Si ricrea il rapporto tra spazio e scultura, fra forma e luogo: l’ospite accoglie e protegge, accoglie e modifica. Il ferro si predispone ad accogliere la rigidità del blocco di marmo e questo si fa circondare. Ma l’abbraccio varia a secondo di ciò che tende ad ospitare e per questo la protezione lascia il posto ora alla fusione ora all’esplosione. l’ospite è colui che accoglie ed è accolto senza distinzione di parte o di ruolo.
Curiosa anche un’opera ove le barre di acciaio opportunamente piegate, “graffano” un ammasso di fogli scritti rendendone impossibile la decifrazione. Anche in questo caso l’energia del ferro aggancia e stringe con forza i fragili fogli che contengono ipotetici messaggi.
Questa impossibilità di lettura li rende inaccessibili ed incredibilmente preziosi.
L’anima ospita uno spazio segreto scompaginato dalla forza di una stretta che chiude a riapre verso nuove comunioni. Ospitare il segreto dentro di noi è la forma dell’accoglienza.
Il percorso artistico di Alberto è basato sulla sensibilità e sulla comprensione semantica che i materiali primari sanno sprigionare e cogliendone le caratteristiche intrinseche riesce ad articolare un interessante discorso di vibrante emozionalità.
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