In quest’occasione il giovane artista presenta un’istallazione di un gruppo di lavori polimaterici nei quali si intravede una completa sintonia ottenuta grazie a un percorso di ricerca coerentemente condotta dall’autore fino ad oggi.
Le sue opere assumono una piena valenza d’intervento installativo e si connota nodi un utilizzo di materiali di recupero diversi: si va dal legno ai metalli, alla carta, all’argilla, al vetro che, integrandosi e amalgamandosi, si ricollegano volutamente, in un duplice e in parte contraddittorio significato, agli insuperabili valori della struttura d’insieme tipici della scultura. L’intervento non è assolutamente invasivo, anzi le materie utilizzate nella realizzazione delle opere sembrano ricontestualizzarsi acquisendo i valori organici specifici e originari, configurando nella loro nuova vita un diverso legame percettivo rivolto a dialogare con l’ambiente naturale nel quale ora Gianfreda le ha allestite prefigurando alternative caratteristiche morfologiche e suggestive coordinate spaziali. La sostanza dei vari materiali utilizzati, nonché le linee forza di bocconiana memoria, emanano una singolare energia che torna ad armonizzarsi con l’elemento ctonio della terra che accoglie, come se volesse riappropriarsene per metabolizzarle.
In tal senso si avverte una tensione precaria nelle sue opere oscillante tra lo strutturarsi e il possibile disgregarsi, in conformità a una presenza o a una loro eventuale assenza, comunque in piena armonia con lo spazio che le accoglie.
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