di Dobrila Denegri
Dal 2002 al 2008 ho collaborato con MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma in qualità di curatore indipendente e ora sono direttore artistico del Centro per l’Arte Contemporanea a Torun (Polonia). Sono anche direttore artistico di nKA / Ica – Associazione Culturale Indipendente a Belgrado (Serbia) che ha promosso per 10 anni “Real Presence” – uno dei più grandi workshop internazionali dedicati agli artisti emergenti.
Con questa lettera vorrei sostenere la partecipazione di Alberto Gianfreda al bando “6Artista” promosso dalla Fondazione Pastificio Cerere e dalle altre importanti istituzioni Italiani e Francesi.
Ho avuto la possibilità di conoscere il lavoro di Alberto Gianfreda per la prima volta nel 2006 quando, ancora studente di Brera, ha preso parte di “Real Presence” a Belgrado, e da allora ho seguito con molta attenzione e interesse il suo percorso invitandolo a partecipare nuovamente alle successive edizioni di questo grande incontro di giovani artisti che nel 2007 è stato parte di programma ufficiale della X Biennale di Istanbul e che si è svolto l’anno dopo presso l’uno tra i più importanti musei Italiani: Il Castello di Rivoli e in collaborazione con la VII edizione della Biennale Europea “Manifesta”.
In questa cadenza annuale ho potuto osservare il processo di maturazione del lavoro di Alberto Gianfreda, che si è fatto sempre più articolato, incentrandosi sulla contemporaneità del discorso scultoreo e sulle profonde connotazioni artistiche e culturali in esso incorporate. Consapevole della condizione “liquida”, “vaporizzata” (Bauman, Michaud) della società e della cultura contemporanea, usa la scultura per “parlare dell’uomo e della sua materia-corpo nella contemporaneità – epoca per antonomasia dell’immateriale e del senza corpo”. Proprio per inserirsi in questo discorso e per creare lo spazio del equilibrio Gianfreda si immerge in una coerente e concentrata riflessione sulla scultura e sulle sue qualità formali e strutturali. Le sue opere nascono da un incontro/scontro tra diversi materiali ed esistono grazie ai sottili equilibri che si instaurano tra queste qualità tattili differenti. In questo senso invitano a riflettere sul significato del accostamento tra elementi diversi, apparentemente dissonanti ma che comunque posano entrare in contatto e instaurare un dialogo. Questa loro valenza concreata ma anche metaforica rende il lavoro di Gianfreda attuale e pertinente per una più vasta riflessione culturale. Allo stesso tempo incorpora e esalta quelle che questo bando cita come le sue linee guida: dialogo tra diverse realtà, esplorazione delle potenzialità che vengono aperte attraverso l’utilizzo trasversale dei linguaggi e attraverso le qualità estetiche che l’opera emana.
Credo che Alberto Gianfreda, in quanto un artista solido e versatile, sia candidato ideale per il bando “6Artista” e ancora una volta sottolineo il mio appoggio e più convinta raccomandazione.
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