Presentazione di Andrea Dall’Asta.
Mostra personale del 9 gennaio 2003.
La mostra di Alberto Gianfreda nasce come frammento di una più ampia elaborazione dal tema Ritorno a Itaca, inteso come indagine introspettiva, come racconto del proprio vissuto.
L’ampio progetto iniziale si è in seguito semplificato, trovando una essenzialità e giustificazione formale grazie alla creazione di alcuni elementi di carattere simbolico, come superfici e aste dorate o come neri specchi opachi.
La parola frammentata, simboleggiata da una molteplicità di segmenti che trovano il loro limite nella geometria e nel colore dei pannelli, scopre la propria unità nella superficie dorata dalla forma ellittica. Certo, le parole anelano a un’unità che è l’unita della ricerca stessa del senso della vita, unità simboleggiata dalla forma con cui era stato possibile pensare il movimento del cosmo che abitiamo. Tuttavia, ogni desiderio di rendere la nostra parola interprete degli spazi dorati e assoluti dell’infinito, si confronta con l’opacità inscritta nel cuore stesso del mondo. In questa dialettica di nero e oro, terra e cielo, di frammenti e di superfici risiede la possibilità di confrontarci con il limite che siamo e con l’infinito da cui siamo abitati.
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